Scoperto assicurativo: cos’è ed esempi

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Questa pagina è dedicata allo scoperto assicurativo: ti spiegheremo cos’è, se e in cosa si differenzia rispetto alla franchigia, come funziona lo scoperto con minimo e quando venga considerato una clausola vessatoria.

Troverai degli esempi semplici per ogni caso specifico, per aiutarti a comprendere meglio un aspetto dei contratti assicurativi non sempre immediato.

Cos’è lo scoperto assicurativo?

Per scoperto assicurativo si intende la percentuale di risarcimento del danno a carico dell’assicurato; in altre parole la cifra necessaria per risarcire il danno viene divisa tra l’assicurato e l’assicurazione secondo una quota percentuale stabilita da contratto.

In linea teorica lo scoperto è simile alla franchigia, anche se come ti spiegheremo in un paragrafo successivo, queste due modalità di calcolo si differenziano per un aspetto importante.

Facciamo un esempio per capire meglio come venga calcolato e applicato lo scoperto. 

Esempi di scoperto

Esempio 1: un’auto è assicurata con lo scoperto del 10 per gli incidenti con colpa. Dopo un sinistro, il danno è pari a 1.000 euro. L’assicurato dovrà corrispondere quindi 100 euro, mentre i restanti 900 saranno a carico dell’assicurazione.

Per scoperto del 10 si intende infatti uno scoperto pari al 10% della somma da risarcire e quindi:

10% di 1.000 euro = 100 euro

Esempio 2: un’assicurazione sul furto prevede uno scoperto del 7% sui beni rubati. Dopo il furto, il valore dei beni sottratti è stato valutato in 3.000 euro. La somma a carico dell’assicurato sarà quindi il 7% di 3.000 euro, cioè 210 euro. Di conseguenza l’assicurazione risarcirà 3.000 euro – 7%, cioè 2.790 euro.

Detta in altre parole, in caso di scoperto del 7% l’assicurazione risarcirà direttamente il 93% dell’importo del danno.

Scoperto o franchigia?

Il secondo esempio del paragrafo precedente potrebbe farti pensare che lo scoperto sia del tutto uguale alla franchigia. Si tratta in realtà dello stesso principio di funzionamento, come puoi leggere nella scheda dedicata alla franchigia, ma con una differenza molto importante nel metodo di calcolo.

La franchigia infatti viene espressa in termini fissi (ad esempio una franchigia di 200 euro per ogni sinistro), mentre lo scoperto in termini percentuali (ad esempio il 5% per ogni sinistro).

Da ciò consegue che mentre per la franchigia la cifra sarà fissa al di là del danno effettivo, nel caso in cui si applichi lo scoperto assicurativo, l’ammontare del risarcimento a carico dell’assicurato sarà variabile in base all’importo da risarcire il cui calcolo sarà quindi effettuabile solo dopo la stima del danno.

Considera inoltre che talvolta una stessa polizza assicurativa può combinare franchigia e scoperto.

Vediamo alcuni esempi che ti aiuteranno a capire ancora meglio questo concetto.

Scoperto e franchigia: come funziona il calcolo? Alcuni esempi

Esempio 1: un’assicurazione sanitaria prevede uno scoperto del 5% sui costi delle cure in seguito ad un sinistro all’estero. Dopo un incidente, il costo delle cure è pari a 500 euro. L’assicurato dovrà corrispondere 25 euro, mentre i restanti 475 euro saranno a carico della compagnia assicurativa.

Esempio 2: supponiamo che lo stesso incidente si verifichi con una polizza che prevede 100 euro di franchigia per ogni sinistro. In questo caso l’assicurazione corrisponderà 400 euro, mentre le restanti 100 euro saranno a carico dell’assicurato.

Esempio 3: ipotizziamo infine che la stessa polizza assicurativa preveda sia la franchigia sia lo scoperto. In questo caso il contraente dovrà corrispondere la cifra maggiore tra scoperto e franchigia, cioè quella relativa alla franchigia, pari a 100 euro.

Immaginiamo invece che la polizza preveda una franchigia di 40 euro e uno scoperto del 10%. Anche Iin questo caso il contraente dovrà corrispondere la cifra maggiore nel calcolo, cioè 50 euro (il 10% di scoperto per 500 euro).

Il limite di indennizzo

Diverso dallo scoperto, ma altrettanto importante per l’ammontare dei risarcimenti è il limite di indennizzo. Questo concetto viene talvolta confuso con lo scoperto, ma si tratta di un parametro ben diverso.

Il limite di indennizzo è infatti il risarcimento massimo che è possibile ricevere per la garanzia specifica, a prescindere dall’entità del danno e dalla quota che dovrà essere risarcita dal contraente.

Se il danno supera il limite di indennizzo, la parte eccedente non verrà risarcita e in caso di sinistro con colpa, sarà quindi a carico dell’intestatario della polizza.

Scoperto assicurativo con minimo: cos’è e come funziona

Lo scoperto fisso, come ti abbiamo illustrato negli esempi precedenti, viene applicato in molti modi nei contratti di assicurazione. Un’altra tipologia di utilizzo è quella dello scoperto assicurativo con minimo, definita talvolta anche con costo fisso.

In questo caso la polizza prevede uno scoperto di polizza calcolato sempre in percentuale, ma con una cifra minima per ogni sinistro. Ne deriva che lo scoperto non potrà mai essere inferiore a questa somma. Facciamo un esempio.

Esempi: lo scoperto del 10 minimo 500

Una polizza cristalli prevede uno scoperto del 10 minimo 500; dopo una grandinata il camion assicurato ha subito un danno pari a 1.000 euro. Con lo scoperto del 10% la quota a carico dell’assicurato sarebbe pari a 100 euro, ma in presenza del minimo è di 500 euro, visto che il solo calcolo del minimo restituisce un importo inferiore al costo fisso di 500 euro.

Se con le stesse condizioni il danno è di 6.000 euro, lo scoperto è pari a 600 euro, visto che la somma calcolata con lo scoperto è superiore al minimo previsto.

Clausola vessatoria o vantaggio?

Lo scoperto assicurativo talvolta è inserito nelle cosiddette clausole vessatorie, cioè tra quelle condizioni di contratto a favore di una sola delle parti in causa (in questo caso della compagnia di assicurazioni).

Tuttavia considera che le condizioni economiche delle polizze che prevedono uno scoperto sono di solito più vantaggiose rispetto a quelle senza questa clausola. In  altre parole è vero che in caso di sinistro il contraente è tenuto a farsi carico di parte del danno, ma è vero altresì che il premio previsto per il contratto è in media sensibilmente inferiore rispetto ad una polizza simile senza scoperto.

A questo proposito considera inoltre che lo scoperto è di solito applicato nelle assicurazioni ad alto rischio, talvolta con l’obiettivo specifico di rendere il contraente più cosciente dei rischi e dell’eventuale danno economico in caso di incidente.

Quando conviene lo scoperto assicurativo?

La convenienza di una polizza con la presenza dello scoperto assicurativo deve essere valutata di volta in volta, considerando soprattutto la probabilità che accada l’evento per il quale ci si assicura.

Un altro aspetto indispensabile da valutare è la possibilità di affrontare il risarcimento o la spesa che lo scoperto comporta. Ti consigliamo sempre di valutare la polizza immaginando di dover corrispondere almeno una volta nel periodo di copertura (ad esempio un anno) il minimo previsto o un sinistro di media entità: questa stima ti consentirà di avere una cifra più chiara per considerare con maggiore consapevolezza la convenienza o meno della polizza.

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